venerdì 3 settembre 2010

Il mare verticale di Giorgio Saviane recensione e racconto

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Il mare verticale di Giorgio Saviane
di ines
Categoria: recensione - letteratura(sezione Mantova)
Pubblicata il 13/04/2006, redatta il 20/3/, ultima modifica 13/04/2006
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Un libro sconvolgente ed avvincente , che si legge tutto d'un fiato malgrado la non facile interpretazione psicoanalitica .
"Il mare verticale " avvince per il contenuto originale (antropologico )del racconto,un viaggio visionario a ritroso nel tempo , alle radici primordiali dell'uomo.Ma ancor più per lo stile lucido ed il ritmo incalzante delle parole che sembrano seguirlo attraverso le ere . Un viaggio che è una fuga . Fuga precipitosa dal presente simboleggiato dall'incessante perforare di un martello pneumatico che da giorni imperversa sotto la sua abitazione :"Mi sentii frantumare i timpani ,l'interno della gola e poi nei visceri e per tutto il sangue:i colpi mi pressarono sopra , sotto , di fianco e ancora mi pestarono al centro.... .... Il rumore udirono la carne , le cellule .Allora io fuggi :io chi ?ero qualcosa di diverso dalle mie cellule ?e dove fuggivo ? come se ci fossi prima della mia vita ." Con queste domande che da sempre lacerano la mente umana ,ha inizio la fuga dell'io narrante .Un viaggio doloroso di ricerca , di scoperta della identità originaria in cui l'autore ripercorre le tappe della vicenda umana e ne evidenzia i temi fondamentali :le lotte , le ribellioni del figlio contro il padre ,dell' individuo contro il capo del branco ,contro il potere e l'oppressione del conformismo , la spinta dell'io,del sesso , la violenza , la solitudine e il sentimento comunitario, il pensiero della morte e il bisogno del sacro .
Il protagonista ci racconta il passato dall'istante in cui il "pitecantropo" si alza a camminare dritto e via via attraverso migliaia di secoli e di morti ci riporta all'homo sapiens e al presente .Sconvolgente la scoperta che i passaggi da un'epoca all'altra attraverso i millenni non hanno mutato affatto la struttura originaria dell'io primordiale .Violenza , sangue , potere , sopraffazione , sesso , tabù religiosi e sessuali ,oggi sono presenti come e più di allora .Un'amara scoperta ! Ma il racconto non lascia il lettore nel buio più assoluto .Uno spiraglio si apre alla speranza . Mentre i primi due capitoli offrono una impressionistica descrizione del mondo primitivo ricca di scene grandiose e sconvolgenti ,gli ultimi due c'introducono ad una nuova visione dell'esistenza umana .La consapevolezza che nonostante tutto l'uomo non è solo su questo mondo .L'io non esiste senza il tu , senza l'altro , senza gli altri .Il romanzo termina con il ritorno nel presente del protagonista ,che ora ha un nome . E' sconfitto , deluso, ma ritrova accanto a sè la sua donna :"La guardò esterefatto. Poi l'abbracciò convulsamente .La stringeva cosi forte che Anna ne aveva dolore ,ma il braccio incastrato sotto il peso di lui l'avvertiva della sua partecipazione . Non si sarebbe mossa per nulla al mondo , quel dolore testimoniava quanto fosse bello dare aiuto per il solo fatto di esistere.Si senti femmina realizzata completamente da quel lacerare del braccio sotto le costole di lui ."
Marco le racconta il " suo sogno sconvolgente" che ancora sanguina di morte: "Dissi parole,parole . Ma il dolore rimaneva dentro . Scavavo a cercarne la radice . Che non c'è."
Queste le parole che chiudono il libro . Ma egli non è solo.La moglie Anna è con lui .Il" piccolo fulcro dell'amore che a tratti si oppone all'enorme nero ..." li guiderà lungo il doloroso cammino della vita che percorreranno mano nella mano.



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- 20/04/2006 di : Scrivi un commento su questo testo:Il mare verticale di Saviane,è un libro che si consiglia di leggere..Prende,affascina..Interessante.Grazie Ines..per averlo riproposto. Dory


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Passeggiando con Jackie (da" fogli sparsi ")
di ines
Categoria: narrativa - altro(sezione Mantova)
Pubblicata il 30/04/2006, redatta il , ultima modifica 30/04/2006
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Passeggiando con Jackie (da" fogli sparsi ")

Scodinzolando felice, Jackie si avvia per lo stretto viottolo, quasi invisibile tra i folti cespugli .

Ad un tratto si ferma, fruga con attenzione , annaspa fra le erbe , annusa, trova l’odore estraneo , lascia il suo segno ; poi continua tranquillo la ricerca in altro luogo , per altro odore, addentrandosi tra gli arbusti fino a scomparire alla vista.

Sorrido alla semplicità e alla naturalezza del mio cane !
Gli basta cosi poco per essere felice !

Noi umani , invece , sempre insoddisfatti , sempre alla ricerca di un sogno irraggiungibile , affannati, corriamo senza sosta , al lavoro a casa alla palestra lo shopping gli amici .

La sera ci accoglie stanchi e stressati, una cena fredda in silenzio ,la tv, lo sguardo assente. La stanchezza che mortifica i sentimenti .
Non c’è tempo per il calore umano , il dialogo affettuoso , una tenera carezza .

Il tempo ci sfugge ,il presente ci passa davanti inosservato .

Il passato è presente, nei rimpianti , nella nostalgia; il futuro lontano, sempre più lontano, logora il nostro essere , fino all’esasperazione,all’alienazione .

Costringo la mente a tornare indietro .Il presente , qui ed ora .
Mi guardo intorno.

Jackie è riemerso dopo un’ennesima esplorazione terminata con il consueto segnale odorifero .
E’ soddisfatto, mi guarda e scodinzola per ringraziarmi e condividere la sua gioia di vivere.
Ora è pronto a tornare .

Davanti a me si elevano , tra i sempreverdi alberi del bosco ,alti e imponenti palazzi addormentati .
Sotto il cielo grigio di pioggia, solo l’umano tace ; la natura invece, è viva e palpita.In punta di piedi .

Quali vibrazioni dal bisbigliar sommesso delle foglie al tocco del timido venticello settembrino !

Quale armonia nel trepido cinguettio degli storni che,incuranti del grigio , resi audaci dal silenzio solitario dell'ora mattutina, svolazzano felici esibendosi in ampie volute coreografiche!

La loro gioia m'investe ,mi contamina. Sono felici di esistere ,sanno che sotto la coltre grigia, il sole, non tarderà a scaldarli.

La loro saggezza innata mi fa sentire piccola , piccola .
Un granello di sabbia nell'immensità dell'universo.

Questa folle umanità che si perde nei meandri del passato , che salta il ponte del presente per tuffarsi nello stagno oscuro e imponderabile del futuro !

Oh poter essere come gli storni!
Volare libera sotto quel cielo grigio dove ... Si , ora riesco a sentire anch’io il calore del sole !

Ecco ,lentamente i palazzi sollevano le palpebre insonnolite .
Le prime luci si accendono : miriadi di punti luminosi nell’albeggiare del mattino .

Un nuovo giorno è iniziato .



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- 28/05/2006 di : Ecco ,lentamente i palazzi sollevano le palpebre insonnolite . Le prime luci si accendono : miriadi di punti luminosi nell’albeggiare del mattino . Bel racconto.Un bacio Dory

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