--------------------------------------------------------------------------------
Sul senso della vita .Lettera ad un amico virtuale
di ines
Categoria: epistolare - Lettera(sezione Mantova)
Pubblicata il 18/05/2006, redatta il 26/05/2005, ultima modifica 18/05/2006
--------------------------------------------------------------------------------
Non sei solo amico !!! Infatti condivido interamente il tuo pensiero sul senso della vita ed è con vero piacere che mi accingo a discuterne con te . Non credo nella perfezione , che ritengo non esistere in natura, nell'universo , su questa terra , ma credo fermamente nella perfettibilità , nel senso che, finchè siamo in vita , abbiamo possibilità di migliorare . Credo fermamente nell'educazione permanente dell'essere umano e quando mi capita di leggere o sentire alla RAI che un anziano 70 enne è riuscito a conseguire una laurea in medicina ,io sento avvalorata la mia fede e mi sento stimolata a continuare la mia ricerca .Più volte in passato mi sono posta domande sul senso della vita in genere e della mia vita in particolare , ma fino ad una decina di anni fa , le domande rimanevano senza risposte . Leggevo , riflettevo, cercavo ( nel poco tempo libero che mi concedevano la famiglia e il lavoro ) di colmare il vuoto profondo che mi rendeva perennemente insoddisfatta ;finchè un giorno, mossa da un impulso irrefrenabile , lasciai la scuola per un anno. Sentivo la necessità di avere più tempo a mia disposizione . Cominciai cosi a tuffarmi con zelo nella lettura di saggi attinenti le scienze umane , leggevo come una forsennata , senza sosta annotavo , sottolineavo , scrivevo le mie impressioni . Durante questa fase di " autoformazione spirituale " venni a conoscenza della possibilità di frequentare un corso di psicosintesi . Mi documentai, e subito avvertii con un brivido di piacere ,che rispondeva in toto alle mie esigenze del momento .Cosi m'iscrissi e mentre leggevo il libro di Assaggioli, mi resi conto di avere finalmente la risposta , di aver finalmente raggiunto la consapevolezza del senso della mia vita . Sono nata per uno scopo ben preciso :Il miglioramento graduale ma continuo della mia personalità , del mio io , del mio essere . Nonostante fossi una persona apprezzata e stimata nel lavoro , soffrivo di una insoddisfazione lacerante che mi riduceva sovente ad uno stato di profonda apatia depressiva , rendendomi estremamente pesante , faticoso e insopportabile un lavoro che pure avevo scelto per passione . Durante il corso di psicosintesi , grazie ai continui e talora sofferti esercizi di autoanalisi , mi resi conto con amarezza dei miei numerosi difetti , che oltre a rendere infelici le persone a me care , contribuivano in modo preponderante alla mia infelicità : l'orgoglio , la timidezza , l'aggressività , l'impulsività ,la paura ,la suscettibilità , la mancanza di umiltà e tanti altri ancora .. Man mano che divenivo consapevole , mi ripetevo " Riconosco di avere una personalità piena di ombre ma so pure di avere la capacità di migliorare . Se lo voglio ". Ed io lo volevo.... Eccome . Con tutte le mie forze . Certo il cammino è tortuoso , difficile , come scalare una ripida montagna ; non si corre , si procede a piccoli ed incerti passi .E' necessaria tanta pazienza ed una ferrea volontà. Ma quando faticosamente raggiungi un punto più alto, ti fermi e guardi in basso , vedi ciò che eri prima e ciò che sei in quel momento .... In quel momento senti di avere le ali ,di essere leggera come una farfalla e pronta a procedere con lena ed entusiasmo . Ricordi" la selva oscura di Dante "? Anche il suo cammino era difficile , tortuoso , ma egli continuava imperterrito , nonostante le difficoltà , perchè ogni superamento di ostacoli costituiva per il grande poeta una fonte di gioia e l'avvicinamento verso la "perfezione" . No , non amo la parola perfezione , preferisco scrivere di perfettibilità . La perfezione , come già asserito in precedenza ,non credo che esista , non in questo mondo , ma sicuramente esiste in noi , nella nostra mente , l'idea e il desiderio di un miglioramento della persona , fino al punto in cui ci si" Sente Bene" , in armonia, con noi stessi e con gli altri . Io sono una laica agnostica , ma credimi se affermo che la mia religione è dentro di me ,è il mio io , il mio centro , il mio equilibrio che non è mai per sempre , ma che sempre perseguo , la mia coscienza che spasmodicamente anela raggiungere vette sempre più alte . Un cammino il mio che terminerà con la morte .
Un caro saluto e un grazie per le tue stimolanti riflessioni.
--------------------------------------------------------------------------------
Questo testo ha ricevuto 3480 visite e 2 commenti.
- 20/05/2006 di : Cara Ines,ho letto con attenzione le tue riflessioni a riguardo del senso della vita.In parte condivido il tuo pensiero,ma sul concetto di perfettibilità o perfezione ,dissento,perchè l'uomo è un essere imperfetto .La perfezione è solamente di Dio. Comunq
- 21/05/2006 di : Grazie cara Dory , il tuo interesse mi gratifica e mi fa sentire meno sola . Vorrei precisare che quando scrivo di perfettibilità intendo soltanto la tensione , l'anelito verso la perfezione e la reale possibilità di migliorare pur senza mai
--------------------------------------------------------------------------------
UNA DONNA di Sibilla Aleramo
di ines
Categoria: recensione - letteratura(sezione Mantova)
Pubblicata il 19/05/2006, redatta il 20/03/06, ultima modifica 19/05/2006
--------------------------------------------------------------------------------
A cento anni dalla sua pubblicazione , il romanzo " Una donna" di Sibilla Aleramo rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per
tutte le donne attivamente impegnate nella battaglia per la
parità dei diritti ;in quanto documento di vita reale e denuncia della degradante condizione sociale e morale delle donne nel periodo a cavallo
tra fine ottocento e primo novecento .
Il racconto autobiografico narra in prima persona le vicende della
protagonista -scrittrice : il ricordo della sua adolescenza libera
e "gagliarda ", trascorsa in adorazione del padre , un uomo di
cultura dalla forte e affascinante personalità,del non rapporto con la madre soggetta a frequenti crisi depressive , del trasferimento
della famiglia in un paesino della provincia marchigiana , del
suo lavoro nella fabbrica del padre ancora giovanissima ,
della violenza sessuale subita da un impiegato d'ufficio che
lavorava con lei , del matrimonio con lo stesso a 16 anni ,
della nascita del figlio, delle angherie e abusi subiti dal
marito fino alla separazione e alla dolorosa rinuncia del figlio,
che amava immensamente .
Colpisce profondamente e coinvolge la narrazione
autoanalitica fedele , a volte anche crudele e spietata del
suo "risveglio" .La consapevolezza della sua essenza di
donna, del desiderio impellente di affrancamento dal
"sistema " che dopo lunghe e sofferte riflessioni la spinge
ad abbandonare il figlio per sfuggire alla tirannia del marito e
seguire la sua strada . Un percorso doloroso durante il
quale la sua vicenda si trasforma , si allarga , supera i
confini personali e individualistici per aprirsi alla comprensione
della condizione sociale delle donne e dei lavoratori del suo
tempo . Un romanzo coraggioso narrato in uno stile lucido ,
chiaro , ove le parole scorrono fluide e sincere .
Una donna coraggiosa , che dopo l'abbandono del figlio adorato si
dedicherà con fervore alla causa delle donne e di tutti gli
umili e gli oppressi . Il libro è inoltre un messaggio
d'amore al figlio perchè la comprenda e non la dimentichi , e
un invito alle donne a risvegliarsi , a ritrovare
la loro identità femminile affrancandosi dalle tenaglie del " sistema ", che da sempre le defrauda dei loro diritti .
Ne consiglio vivamente la lettura per la tematica ancora
attuale e moderna:Un viaggio nel profondo dell'animo
femminile per comprendersi e comprendere .
--------------------------------------------------------------------------------
Questo testo ha ricevuto 4785 visite e 2 commenti.
- 20/05/2006 di : Una recenzione ben scritta,alla grande Sibilla Aleramo nel suo romanzo "Una donna"storia sempre attuale.Donna costretta a lasciare la famiglia ,per angheria del marito. e abbandonerà ll figlio.( per in non diritti della patria podestà).Lei ,poi si occuper
- 21/03/2008 19.37.05 di : ottimo commento a questa scrittrice che tanto ci ha dato
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento